LE MOSTRE

 

Tiare

LAGUNIS

Sguardi ....oltremare.

Se guarda la laguna Paolo Spagnul con la sua pittura la scopre al plurale, le lagune, non solamente quel tratto d'acqua tra Belvedere ed Aquileia, non soltanto quello specchio luminoso a Fossalon, non solamente quel fremito liquido tra Precenicco ed il mare. Ecco le lagune, ecco i luoghi della memoria di Paolo Spagnul, che li interpreta con la luce di un pennello disinvolto e generoso, carico di colore, quasi ingenuo ed allo stesso tempo esperto e scaltro, come si deve essere quando si vuole rubare la luce al sole.

Lagunis di Paolo Spagnul, per dirla in latino ed in friulano, sono i luoghi che percorre con lo spirito di chi possa guardare ma anche ascoltare. Ti viene un po' alla mente la poetica di Montale che possiede come regione dell'animo la Liguria: SOLO CHI ASCOLTA E CHI OSSERVA PUO' COGLIERE IL MISTERO DELLE COSE, " L'ANELLO CHE NON TIENE, LA BUSSOLA IMPAZZITA ED IL CALCOLO DEI DADI CHE NON TORNA".

La citazione perche' anche in Paolo Spagnul c'e' la carica vitale dell'accoglimento di una regione dell'anima, appunto quella delle lagune, con le urne d'acqua che paiono chiudere il mondo ed invece lo aprono, che paiono rivolgersi in se stesse ed invece cercano la totalità. Le lagune di Paolo Spagnul sono una promessa... la promessa che il mare aperto è vicino ed attende, con il suo carico di offerta e la sua generosa pagina da scrivere ogni giorno. Come questo artista impegnato in una professionalità cosi diversa e per il senso del contrario cosi simile. Perche' deve sapere ascoltare e vedere, spiare tramonti ed albe, accendere il meriggio e respirare nell'attesa del compimento del giorno che passa, nella consapevolezza che domani sarà uguale e diverso.

I suoi quadri sono tutti uguali e tutti diversi, lo schiudersi del segno presuppone l'articolato e disincantato moto del colore, cosi implodono i gialli ed i rossi, che con i blu ed i verdi compiono quella sintesi perfetta di cromatismi caldi e freddi.

Le lagune non sono solo paesaggi per Paolo Spagnul, sono anche moti dell'anima e possiedono una valenza spazio-temporale perche' nel corso dell'esistenza sempre percorriamo tempi e luoghi e la memoria poi nei suoi recessi li restituisce con un candore primitivo che forse non ci saremmo aspettati. Nella sua pittura dunque converge anche l'inatteso, l'improvviso, quella componente che non ti aspetti ma che tuttavia non è mai casuale perche' sempre sedimentata in quell'io interiore che lo fa dipingere e senza il quale nessuno puo' realmente ESSERE.

aprile 2018

Vito Sutto


Laguna silente e illuminata da luci improvvise, pallide o vivide, laguna di sogni e di uccelli che la popolano con la loro dolce assopita varietà di specie. La mia laguna, la sua laguna, la tua, la laguna di tutti.

Un frammento d'acqua, uno specchio di liquida meraviglia che il creato ci consegna. Non abbiamo bisogno dei caldi soli del sud del mondo, non ci lusinga la lussureggiante forma di esotiche naturalità, ci basta la mia, la tua, la sua, la nostra laguna, qui dove i cormorani lasciano un segno vibrante tra i canneti, qui dove la luna ammorbidisce le barene che quasi scontrose si spostano alla pennellata del pittore che le ricolloca, le ripone, le memorizza.

E allora la laguna diventa ancora una volta luogo dell'anima,perche' Paolo Spagnul ci consegna quella sedimentazione poetica nella sua pittura che richiama i versi di Montale la cui regione dell'anima è la Liguria o di Saba la cui regione spirituale è l'inquieta Trieste o di Pascoli con la sua solatia e dolce Romagna nel cui mare non tramonta il sole. Nella laguna il sole tramonta tra i canneti e i rossi e i gialli del pittore fuoriescono come anelito e attesa ad una notte dal viso di perla, nella quale compaia la luna a donare l'ultimo abbraccio prima dell'abbandono al sogno.

La laguna dell'esistenza trasuda di una stagionalità che supera i limiti del tempo stesso, non è autunno (ma lo è) non è inverno, ne' primavera ne' estate ma allo stesso tempo tutto cio'. Scoprire la natura dunque induce Paolo Spagnul a richiamare se stesso alla dolce illusione che la vita sia senza tempo, perche' è vero che se "panta rei" è altresi vero che la vita dona se stessa un numero innumerevole di volte e che l'infinitesima parte di un tramonto diventa la ripetizione di milioni di giorni e l'attesa spasmodica di altri milioni di anni in cui noi, io, il pittore, tu che guardi questa mostra, potremmo non esserci ma la natura ci sarà ancora fino a che un altro evento epocale la cambierà e la farà essere cio' che noi ora non possiamo sapere.

E la pittura ci dona quel quid di provvisorio, ma allo stesso tempo di documentario di un tempo che non vorremmo mai mutasse perche' la laguna potesse continuare a essere stagione,alba, tramonto e notte. E poi ancora cosi

Vito Sutto


 

Festa delle CastagneUdine dà il benvenuto alla "Festa delle castagne" in via Cussignacco
Dal 13/10/2017 al 15/10/2017


Durante tutto il weekend, ci sarà spazio anche per l'arte locale, grazie alla collaborazione con il dottor Vito Sutto che allestirà alcune mostre all'interno di locali ed esercizi pubblici. Presso l'Osteria Al Canarino saranno esposti i quadri di Paolo Spagnul (la natura autunnale con la sua freschezza e i suoi ricchi cromatismi)

 

 

impressioni di settembre

 

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